Durante la scuola reclute della Compagnia ciclisti 29 del 1945 a Winterthur una sezione, comandata dal tenente Aurelio Buzzini, era formata da militi provenienti dal Ticino. A quei tempi le bici erano molto diverse da quelle di oggi. Oltre a essere più pesanti, avevano un solo freno posteriore, a contropedale. Questi veicoli a due ruote erano predisposti per il trasporto della mitraglia e della cassa delle munizioni. Con il ten. Buzzini e i caporali Travella, Paltenghi e Zarro, la sezione era costituita dai militi Calanca, Bariffi, Belloni, Pozzi, Leoni, Massarotti, Rosselli, Gaffuri, Meroni, Borroni, Sormani, Moriggia, Tanner, Solari, Rusconi, Rossi, Fehr, Gianoni, Albertoni, Branca, Foletti, Baiardi e Sargenti. Non tutti figurano sulle due foto.
Ivan De Carli di Sonvico ha riconosciuto – nella Rivista di Lugano dello scorso 2 settembre – il papà Renato, in prima fila nella foto del 1952 con gli alunni di scuola maggiore a Maglio di Colla, e la nonna Ada De Carli, al centro della foto scattata durante la fienagione. In questa seconda immagine ci sono anche Valenta Campana (a sinistra con la gerla) ed Edvige Campana (a destra). Ivan De Carli ha pure riconosciuto quasi tutti gli alunni della scuola maggiore del 1952.
Bello l'articolo di Lauro Degiorgi su come si mangiava una volta, pubblicato lo scorso 30 settembre. In merito alla preparazione della gazzosa, che si faceva sempre anche a casa nostra e che ho continuato a fare anch'io per le nipotine, occorreva aggiungere una bottiglietta di birra per provocare la fermentazione. Oggi la birra è troppo trattata e pastorizzata e non funziona più bene. Quindi si ricorre al lievito in blocchetti, che si usa anche per impastare il pane. Ai tempi si mettevano le bottiglie di vetro, quelle dell'acqua minerale, al sole per 10-15 giorni. Qualche volta succedeva che una scoppiasse per conto suo, con un grande botto, e noi ragazzi avevamo timore a portarle in casa. Oggi prendiamo le bottiglie di plastica. Cordiali saluti e complimenti per la Rivista.
Sandro Beretta Piccoli
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