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di Roberto Guidi

Il racconto dell'apostolo Napoletano

«Carissimo, lascio Lugano. Ci vediamo per un caffè di saluto?». Certo che sì! All'appuntamento, oltre al consueto buonumore, Roberto Albin porta il suo libro «Chest'è 'a Storia d''o Munno» (edizioni Apeiron), traduzione in napoletano della Passione di Cristo tratta dai quattro Vangeli. Fresco di stampa, un progetto originale tutto da raccontare.

In questi sei anni luganesi, Roberto Albin si distinto per la vena poliedrica, tratto distintivo della sua biografia: attore, regista, mimo, burattinaio, insegnante, musicista... È degnissimo discendente di una grande casta artistica. «Mimì Albin è stato attore, Carmen e Margot violiniste famose, Italo compositore e drammaturgo. E poi ci sono stati professori, giudici, compositori, antiquari... Forse si farà un libro sulla mia famiglia».
Il legame con la Svizzera era consolidato: un cognome d'origine grigionese, un avo Guardia svizzera pontificia alla fine del Settecento, un nonno impiegato alla Rsi, il padre nato a Napoli e studi a Bellinzona... In riva al Ceresio, Roberto ha portato talento, passione e sorriso in vari ambienti dove ha recitato, insegnato, partecipato, aiutato, vissuto. In ordine sparso, e senz'altro con dimenticanze: Facoltà di teologia, Radiotelevisione svizzera, Confraternita di San Carlo, Mensa sociale di fra Martino, teatri, piazze...
Un personaggio che senz'altro mancherà. Un uomo diremmo unico e non a caso nelle ultime settimane ha dato alle stampe un libro decisamente particolare. «Diversi anni fa, ho ricevuto in regalo dai miei genitori il Vangelo secondo Matteo, in napoletano, a cura di Renato De Falco. È stata una vera e propria folgorazione, tanto che successivamente ho voluto farne una pièce teatrale, allargando il discorso a Marco, Luca e Giovanni e scrivendo un melologo, vecchia forma d'arte, un monologo che al parlato affianca la musica, nel caso specifico curata dal maestro Francesco D'Ovidio». Il testo – prendendo come detto spunto dai quattro Vangeli – racconta la Passione di Cristo, la sua salita al Calvario, la morte e risurrezione. La storia del mondo moderno.
Per scriverlo, Roberto Albin ha abbracciato una prospettiva particolare. «"Chest'è 'a Storia d''o Munno" è in buona sostanza la descrizione di ciò che vede uno spettatore, o un apostolo, napoletano. E lo fa nella sua lingua. Una sintesi e una rilettura di quei giorni senza comunque distanziarmi dalla fedeltà dei fatti così come riportati nei Vangeli». La prima dello spettacolo avviene, ovviamente a Napoli, nel 2013. La critica è unanime: l'autore e attore Roberto Albin ha colpito nel segno per l'intensità delle parole e per aver declinato al meglio, oltre che in maniera originale, la spiritualità popolare.
Dal palcoscenico alle pagine di un libro il passo è talvolta breve. «Volevo fare un cd, ma sono sorte delle complicazioni. Quindi ho optato per un libro, ampliando forzatamente la versione teatrale, mentre l'introduzione a cura di Sergio Zazzera (napolenatista ed ex magistrato). Inoltre, grazie a un qr code, si può gustare il testo reinterpretato da me». Scontato dire che «Chest'è 'a Storia d''o Munno» (edizioni Apeiron) è diventato un piccolo caso letterario che passa di bocca in bocca, di casa in casa.
Il libro è disponibile negli store online, mentre a chi – fortunatamente – propende ancora per gli scaffali reali a discapito di quelli digitali, segnaliamo la vendita presso la libreria Agapao al Quartiere Maghetti di Lugano.

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